Michelangelo Giordano – Le Strade Popolari (Protosound Records, 6 Giugno 2015)









di Sisco Montalto - Michelangelo Giordano ha esordito con Le Strade Popolari, primo lavoro del cantautore calabrese trapiantato a Milano. Disco che porta forte il senso di appartenenza e l'amore, spesso molto combattuto, per una terra, la Calabria, bella e affascinante ma nella quale è difficile vivere. Chi è del sud sa bene quali sono i sentimenti contrastanti che si vivono in questi casi.

Proprio le difficoltà intrinseche a certi luoghi riescono poi ad ispirare tanto, che sia musica o altra arte, e senza dubbio la prima sensazione che viene, ascoltando il disco di Giordano, è il fatto che l'artista ha un intenso legame con la sua terra, che si riversa in ogni brano e testo del disco.

Giordano racconta in un alternarsi di emozioni e contrastanti sentimenti, esperienze personali, autobiografiche (Chi bussa alla porta) e storie di vita, non per forza vissuta, magari osservata, riflettendo sulla società (Lungo il cornicione) corrotta e sulle difficoltà di tutti i giorni. 
Amore, impegno sociale, denuncia, in un percorso che rispetto ai temi affrontanti, forse manca ancora di quello spessore complessivo tale che riesce poi a creare emozioni considerevoli anche in chi ascolta i brani.

Le Strade Popolari nonostante contenga varie emozioni e vari messaggi importanti, non appesantisce mai e le atmosfere del disco risultano quasi sempre abbastanza leggere, grazie a sonorità mediterranee, un folk strettamente popolare e un pop cantautorale tradizionale che trova maggiore espressività nei brani cantati in dialetto rispetto a quelli in italiano, che sembrano perdere la carica emotiva che Giordano vuole dare alla propria musica e alle parole. 
Sutta a luna e Non cangiunu li così, sono in questo senso i brani più riusciti, che racchiudono tutto il senso del percorso musicale che Giordano ha intrapreso.

Le Strade Popolari probabilmente troverà consensi grazie ai testi molto semplici che riescono a farsi capire immediatamente, sperando per lui che non venga ricordato solo per il tipo che ha fatto causa al Festival di Sanremo.





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