Shilpa Ray – Last year’s Savage (Northern Spy Records, Maggio 2015)







di Sisco Montalto - Shilpa Ray, istrionica e carismatica artista statunitense, ha debuttato con un album accattivante ed energico.

La singer di New York, dopo due album usciti sotto i nomi prima di Beat the Devil, poi Shilpa Ray and Her Happy Hookers (esperienze poco fortunate e passate quasi inosservate) e tante collaborazioni, tra tutte quella con Nick Cave (che ha più volte dichiarato di considerare Shilpa una delle artiste più fenomenali che lui abbia mai visto in tanti anni di carriera), ha deciso di tornare con un nuovo progetto e soprattutto un nuovo disco, Last Year’s  Savage, nel quale ha riversato il proprio background musicale e le idee che aveva già fatto intuire precedentemente.

Lavoro dalle tinte fosche, che attinge a piene mani dal r&b, dal funk e dal blues nero. Sonorità marcatamente retrò, riproposte con ottima capacità. La voce di Shilpa, ruvida, graffiante, ubriaca, riesce quasi a far uscire fuori tutto il sarcasmo, l'irriverenza e in un certo modo la visionaria immagine che Shilpa ha e vuole dare del mondo visto dalla propria prospettiva. 

Shilpa Ray sembra incarnare lo spirito di icone (come Patti Smith) del passato magari un po' sbiadite sotto il peso degli anni ma che conservano ancora molto fascino e in qualche modo fanno scuola. 
Last Year’s  Savage è un lavoro dalle trame sonore non intricate e dal sapore acido, che spazia in maniera intelligente e ispirata dal rock, al pop, al punk (oltre i generi citati sopra), senza mai cadere nella banalità di melodie facili da classifica. Shilpa ricorda anche artiste contemporanee, senza però quella sorta di ammaestramento al business musicale che non contaminando la Ray la fanno apparire pura e ribelle, dando di conseguenza alla sua musica una connotazione selvaggia e libera.  

Pezzi come Burning Bride, Johnny Thunders Fantasy Space Camp, Pipe Dreams Ponzi Schemes, in modo diverso, danno l'idea dell'energia e della sfacciataggine, di un'artista molto interessante da non perdere di vista.





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