Ultravixen - Il Riskio Remix (Wallace Records, Ottobre 2015)











di Sisco Montalto -  Gli Ultravixen ritornano e fanno tanto rumore come in passato e di più. A distanza di un anno dall`uscita del disco Il Rriskio, che ha sancito la fine di un silenzio durato quattro anni, non paga, la band catanese ripropone l’ultimo album in una nuova veste, totalmente remixato da alcuni tra gli esponenti di spicco e sui generis del rock (e affini) underground italiano. Titolo del lavoro: Il Riskio Remix.

Il Riskio è stato un ritorno fragoroso che ha segnato, tra le altre cose, il cambio di lingua dall`inglese all`italiano. Un sound serrato, in bilico tra One Dimensional Man e Teatro degli Orrori, senza la teatralità e la decadenza che li contraddistingue (il brano Angelina sembra fin troppo un pezzo della band capeggiata da Capovilla).

In generale si tratta di un post rock dal suono americano, così come è nelle corde della band, che adesso mostra anche la propria anima italiana, con testi che denotano la bravura degli Ultravixen, in particolare di Alessio Edy Grasso, nella scrittura in lingua madre, cosa non affatto facile, soprattutto se non si vuole correre il rischio di creare delle copie. Il remix completa un lavoro già abbastanza discreto, facendolo diventare qualcosa di assolutamente e veramente accattivante, allargando lo spettro di possibili ascoltatori del disco.

Nel Riskio Remix rimane l`irriverenza degli Ultravixen, l’energia, il rock `n roll e il punk che scorre nel loro sangue, la sfacciataggine di ragazzacci rock che suonano dimenandosi, condita però con l’estro di ciascuno degli ospiti che hanno preso parte alla rivisitazione del disco.
Tutti e nove i brani viaggiano su alti regimi creando una sorta di percorso, a tratti teatrale (caratteristica che manca nell`originale), dai contorni ipnotici e crepuscolari.

Nonostante il remix sia stato fatto da nomi importanti (Xabier Iriondo, Bologna Violenta, Giulio Favero, John Lui, tra gli altri) che hanno evidentemente apportato in maniera forte la loro influenza sulle tracce originali, il miscuglio di elettronica forsennata tra industrial/noise ed elementi tipicamente da musica danzereccia non ha intaccato il sound tipico degli Ultravixen, che non risulta artefatto, anzi, paradossalmente la maggiore verve apportata dai nuovi arrangiamenti dà al disco un`originalità diversa e un magnetismo consistente.





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