La Notte - (Tirreno Dischi, Dicembre 2015)







di Sisco Montalto - Nell' affollata scena indie italiana irrompono con il disco d’esordio omonimo i toscani La Notte. Band giovanissima e di giovanissimi (speriamo per loro che non glielo ripeteranno per molto) che ha già dietro una storia di tutto rispetto.

Dalla nascita come Two More Canvases, progetto che faceva tanto il verso alle realtà del momento di stampo brit/indie, con lodevoli risultati, all'evoluzione verso esperienze più italiche che passano dalla scelta del nome, evocativo di tantissime immagini e pure richiami nostrani e forse scelta azzeccata in chiave marketing, fino ad arrivare all’utilizzo dell'italiano come lingua per esprimere le proprie idee musicali. Da tutto ciò viene fuori un lavoro molto interessante, che attinge in maniera convincente al rock più distorto e decadente tipico degli anni '90, con alcune interessanti virate verso quell' indie odierno che camuffa bene il pop dietro sonorità meno accomodanti. 

Il disco de La Notte è un lavoro costruito bene e suonato ancora meglio, con  momenti veramente esaltanti (vedi il singolo Adeguarsi o Convinzioni) che sottolineano la maturità e le idee chiare che ci sono dietro al progetto. In questo senso sono per esempio indicativi i testi, che denotano la tendenza a scrivere in modo non evanescente e, se non nell’intero disco, almeno in alcuni casi riescono ad essere molto convincenti nel cantare con lucida visione la realtà, pur tenendo le debite distanze e concentrandosi su una visione egoistica/ristretta del mondo circostante. 

Questo disco è certamente un riuscito punto di partenza per la band toscana che dimostra di avere le carte in regola per poter stare di diritto tra le band italiane di successo, che forse ancora deve trovare una definitiva personalità per non rischiare di ricordarci ad ogni ascolto ora i Verdena ora gli Zen Circus (per buttare li due nomi..)





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