di Sisco Montalto - Manuel Rinaldi a qualcuno potrà sembrare il nome d'arte di qualche interprete nostrano di un Sanremo anni 80-90 o magari di qualche prodotto da talent..
Invece non è affatto così e a farcelo intuire è già il titolo del suo secondo disco, Faccio Quello che mi Pare: diretto, semplice e d'effetto, è un titolo che certamente trova molti d'accordo, anche prima di ascoltare il disco, se non altro per l'attitudine alla ribellione e alla libertà che un titolo del genere fa immaginare. Ma Manuel Rinaldi non è solo un artista che cerca magari di atteggiarsi a ribelle di turno, che fa tanto retrò e forse anche un po' demodè, Rinaldi sa anche convincere con la propria musica e lo fa in maniera molto genuina, andando intelligentemente a ripescare tra le sonorità rock italiane di fine anni 80 e molto da quel suono rock-grunge delle origini.
Faccio Quello che mi Pare è un disco molto energico e verace, che non ha al suo interno pezzi particolarmente esaltanti ma che sono di facile approccio e quindi apprezzabili. Canta testi pieni di rabbia e ironia, Manuel Ribaldi, che però non danno quel senso di spocchia e anzi suonano ogni volta come reali. Rinaldi dà un’impronta chiara alla sua musica senza preoccuparsi di quello che c’è intorno.
Faccio Quello che mi Pare contiene 11 tracce che, come altre volte (poche) succede ascoltando nuovi dischi indipendenti, ci ricorda di un modo di fare musica senza artifici di sorta.
Un disco che magari non arriva ai picchi che alcuni rocker emiliani hanno raggiunto all'epoca ma che trasuda passione, voglia di suonare e raccontare storie di persone normali in maniera normale.
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