Misero Spettacolo - Porci, Pecore e Pirati (Zeta Factory, Gennaio 2016)








di Sisco Montalto - Album pieno di riferimenti storici quello di Misero Spettacolo. Fin dal titolo - Porci, Pecore e Pirati - c'è il chiaro richiamo a Pier Paolo Pasolini e ad una filosofia che fu innanzitutto di vita e che abbraccia poi tutta l’opera pasoliniana. Una lucida e cinica disamina della società odierna e dei suoi tarli, che la corrodono da dentro.

Andando nello specifico il disco di Misero Spettacolo è un lavoro di puro cantautorato impegnato (direbbero alcuni), che trova nel folk di stampo più propriamente popolare e folkloristico (appunto) la sua ragione d'essere; anche se poi l'album regala altre sonorità che si miscelano bene con il resto. Questo è un elemento che allontana dal disco quella sensazione di linearità eccessiva. Non ci sono in Porci, Pecore e Pirati delle tracce che prevalgono su altre. I tredici brani del disco infatti corrono tutti sullo stesso filo conduttore, che alla fine, per quanto nobile e profondo, risulta stancante. 

Il lavoro fatto sembra tutto proiettato a dare grande importanza alle parole, ai testi raffinati e pieni di significati reali; ed è proprio la voce, col quel timbro profondo e netto, che da ancora di più peso alle parole, tanto che alla fine la musica passa quasi in secondo piano. Del resto Porci, Pecore e Pirati vuole dichiaratamente essere (e lo è) qualcosa di diverso da un semplice album do musica. In questo senso i Misero Spettacolo hanno creato un lavoro particolare e diverso dal solito, che proprio nell’omaggio a Pasolini, nel parallelismo tra passato e presente, trova la propria forza. 

Un album non per tutti ma che sarà apprezzato dagli amanti di Pasolini e più in generale da chi non è indifferente alla cultura in senso lato.






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