Silversnake Michelle – Her Snakeness (Autoprodotto, Febbraio 2016)











di Sisco Montalto - Il nuovo album di Silversnake Michelle lascia spiazzati perché si viene investiti da una serie di sonorità, che possono dare idea di confusione e slegamento, al primo impatto.

Her Snakeness è infatti solamente legato dal significato comune che tutte le tracce seguono. Si parla di istintività nella presentazione, ma non sembra questo l’elemento preponderante. C'è, è vero, una sorta di flusso continuo che l'artista segue senza preoccuparsi troppo di far quadrare il tutto. Questo però  alla fine dà un’impronta significativa ad un lavoro che abbraccia varie sonorità e atmosfere ma non sempre nel modo giusto.

Si trovano anche degli input abbastanza interessanti nonostante l'idea di disomogeneità rimane presente per tutta la durata dell’album. Alcune tracce lasciano il segno, sopratutto quando si percorrono le strade retrò, tra ballad rock anni 60 e folk (vedi Prosepine e D.N.A.). 
La caratteristica del disco che più di tutte rimane in mente è la capacità forte di lasciare vive nell’ ascoltatore immagini, che quasi si toccano con mano. L'eleganza seduttiva, che non tralascia nessun elemento al caso, fa di Silversnake Michelle una ammaliante creatura dall'anima scura.

Silversnake Michelle riesce bene a dare un’importante connotazione teatrale al suo disco e di conseguenza riesce a dare alle parole, alla musica, ai testi, un carattere di (quasi) universalità, intesa come capacità di allontanarsi e di far allontanare chi ascolta dal contesto disco, nel quale tutto è nato, per andare in una dimensione diversa e cangiante.




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