Del Sangre - Il Ritorno dell'Indiano (L'Atlantide, 8 Aprile 2016)











di Sisco Montalto - Poco tempo fa (ri) ascoltavo uno dei miei vecchi dischi preferiti, Ceremony, dei Cult. Album del 91, forse tra i più discussi della band hard rock inglese capitanata dal camaleontico Ian Astbury.

Il caso ha voluto che dopo alcuni giorni ho ascoltato i Del Sangre, band toscana, di quelle  che appaiono passate di moda, almeno per molti ed in primis per il music business. 
Il titolo del disco, Il Ritorno dell'Indiano, mi ha subito ricordato i Cult e il disco sopra citato. Così l'intro della prima traccia, con quel canto indiano in crescendo che somiglia proprio all'apertura di Ceremony. E' solo una personale suggestione scattata nella mia mente perché le somiglianze finiscono qui probabilmente, anche se in effetti i primi minuti del disco trasmettono proprio quella energia tipica dell'hard rock di qualche tempo fa e la cupezza che Ceremoy portava dentro di se. Certo, nei Del Sangre c’è il legame forte con la tradizione rock italiana, anche se la band toscana sembra non avere uno specifico interesse a riproporre sonorità nostrane ma è più proiettata naturalmente a suonare e proporre un certo tipo di rock, a tratti grezzo, a tratti pulito e melodico che da molta importanza ai testi, abbastanza cantautorali e in alcuni spunti poetici.

Ci sono tanti riferimenti nella musica dei Del Sangre (De Andrè, Modena City Ramblers, Clash..) ma Il Ritorno dell’Indiano è sopratutto un album fatto col cuore e con l’attitudine di chi è quasi un artigiano della musica. Un disco intenso, molto piacevole da ascoltare, che attraverso i suoni vintage, riesce a calarti in una dimensione retrò e nello stesso tempo riesce, raccontando storie semplici, a lasciare messaggi importanti, calandosi perfettamente nella realtà sociale con la saggezza di chi ci vive dentro, a contatto. 

Probabilmente la musica deve essere anche distrazione però in momenti particolari può essere un viatico per far riflettere e allora ecco che band come i Del Sangre hanno motivo di esistere, perché riconciliano con un passato musicale da molti di noi rimpianto, facendo allo stesso tempo critica verso un sistema che spesso non si riconosce come proprio. 

(Un consiglio: cercate il disco fisico e sfogliate il booklet, contiene alcune chicche del passato, davvero pregevoli).





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