Dogma – Sospesi (ET-TEAM, Aprile 2016)






di Sisco Montalto - Si fa un salto all'indietro, ai primi anni 90, ascoltando il disco d'esordio dei Dogma. - Sospesi -  suona come un album uscito dalla scena hard rock di quegli anni intensi per il movimento, che non si è più ripetuto.

Per questo i Dogma attirano subito la mia simpatia perché non è consuetudine oggi riproporre certe sonorità che sembrano ormai del tutto perdute nel caos creato dall'indie, che ci ha confusi al punto che quando senti delle band che propongono un genere “diverso”, al primo ascolto ti senti spaesato. Fortunatamente la confusione dura poco e  così ci si accorge che i Dogma non si fermano ad una semplice operazione revival per alcuni demodè ma vanno oltre, riuscendo a mischiare alle sonorità non certo italiane melodie intense e accattivanti che hanno molto di tradizione italiana e  che si legano a tratti alla scena rock che ebbe come simbolo i Timoria (citati non a caso ma perché furono i primi a credere nel binomio rock- hard rock e cantato in italiano). 

I Dogma in questo senso sembrano veramente il continuum di quella scommessa ormai sdoganata da tempo. Sospesi però, in alcuni momenti, ha anche una decisa ispirazione pop  che a qualcuno ricorderà le band in voga in Italia negli ultimi tempi con una attitudine però più rock e meno melensa e "vecchia". In effetti i due aspetti evidenti del disco sono proprio l’alternanza di rock e pop, che appaiono ora mescolarsi ora essere più nettamente separati. Mentre infatti la prima parte di Sospesi è maggiormente proiettata ad una sorta di hard rock, la seconda parte cavalca una scia pop e meno graffiante. Nonostante questa apparente divisione il disco è veramente compatto. 

Un discreto esordio per i Dogma, che dimostrano maturità musicale e personalità nel seguire certe strade ultimamente poco battute..






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