Custodie Cautelari - Notte delle chitarre (e altri incidenti) (Maggio, 2016)







di M. L. - Il nuovo album di Custodie Cautelari (Ettore Diliberto, Anna Portalupi, Alex Polifrone, Salvatore Bazzarelli, Nicola Denti) è quasi un party fra amici, musicisti, che si ritrovano una sera e tra una chiacchierata e l'altra, buttano giù della musica, per il gusto di farlo prima di tutto, per divertirsi e perché per certe persone suonare è la cosa più naturale che ci possa essere.

Si potrebbe immaginare così l'origine del nuovo lavoro dal titolo, un po' bizzarro, ma assolutamente in tema, Notte delle Chitarre (e altri incidenti). Certo, al di là dell'aspetto di allegra combriccola, c'è poi un lavoro abbastanza complesso, per niente legato all'improvvisazione, dietro a Notte delle Chitarre. Un album lungo ben 15 tracce, che parte da sonorità rock classiche, di stampo fortemente italiano, per toccare, sfiorare anche il funky, il jazz, il progressive, il blues e altro ancora. 

Anche le atmosfere si alternano continuamente, lasciando qua e là dei riferimenti, più o meno riconoscibili, ma che spiazzano perché non inseguono mai un filo conduttore, se non quello della "virtuosità" (chitarristica soprattutto) che alla fine del disco sembra essere la vera protagonista; l'elemento che da, più di ogni altra cosa, carattere all'intero lavoro. Del resto quando si trovano in un solo album nomi come Stef Burns, Maurizio Solieri, Ricky Portera, Cesareo, Federico Poggipollini, Luigi Schiavone (e tantissimi altri), è quasi normale che sia così.

Benvenuto nell’aldiqua, Concio, Nun Me Scuccià, sono probabilmente i brani che più di altri rimangono in mente, dopo il lungo viaggio sonoro che regala Notte delle Chitarre. 

Non una vera e propria opera rock (come viene definita nella presentazione) ma sicuramente i Custodie Cautelari hanno messo su un album ricco, pieno, tanto, che contiene la (giusta) presunzione di chi fa musica da una vita ma che non appare mai pretenzioso o forzato piuttosto fortemente passionale.






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