di M. L. - Le Vie dell’Insonnia, è l’esordio di Lisa Giorè. Un lavoro dal sapore pop e dalla connotazioni personali ed intimiste.
Momenti di vita e stati d'animo che la Giorè racconta attraverso testi che in certi momenti sembrano quasi banali ma che poi riascoltati danno il senso e il peso delle storie cantate, potendoci ritrovare anche delle sensazioni in qualche modo conosciute.
Il disco nel suo complesso non sorprende mai e rimane sempre su di un piano che trasmette superficialità nonostante ci sia l'intenzione di dare una linea di cupezza all'album, se non altro per i temi che si trattano. In questo senso appare poco comprensibile l'utilizzo per quasi tutto il disco di un ritmo da filastrocca che per la struttura del lavoro è motivo di svalutazione dei brani e di eccessiva uniformità. Una scelta che aumenta anche la sensazione di slegamento tra le parole e la musica, che invece è quasi sempre interessante rispetto alla parte cantata.
In tutte le tracce c'è una forte atmosfera creata da un intrigante intreccio di sonorità (quasi) acustiche leggere e delicate. E sono proprio gli arrangiamenti e le melodie che danno un senso a questo lavoro, che pecca probabilmente di una linea chiara da seguire e da sviluppare.
In tutte le tracce c'è una forte atmosfera creata da un intrigante intreccio di sonorità (quasi) acustiche leggere e delicate. E sono proprio gli arrangiamenti e le melodie che danno un senso a questo lavoro, che pecca probabilmente di una linea chiara da seguire e da sviluppare.
Alcuni elementi che possono segnare la strada ci sono. Brani come Scarse Prospettive o Parlo di Te, sono pezzi che rispetto agli altri sembrano più completi, meno confusi e riusciti. Possiamo solo sperare che riescano a tracciare la via futura per lavori maggiormente maturi
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