Marabou - The End of The Rainbow (Costello's Records, 11 Ottobre 2016)









Di Framo - Melodie rarefatte a tratti eteree, che ti accarezzano fugacemente per poi sfuggire all'improvviso, lasciandoti quella sensazione di impalpabile. Così potrebbe essere definito, in poche parole, l'album di Marabou, al secolo Giovanni Alessandro Spina, siciliano cresciuto nella calda e caotica Catania, da cui ha sicuramente preso ispirazione per il suo concetto di musica, che ha poi raffinato e internazionalizzato a Milano. 

Le sue attitudini musicali sono racchiuse tutte in nove tracce dal sapore minimale, intimista/malinconico, di The End of The Rainbow
Sonorità a cavallo tra l'elettronica anni 80 e la new wave tipica dei primi Depeche Mode (tanto per volare alto).
Un synth pop che pur avendo come protagonista indiscusso il suono sintetico, non appare mai sopra le righe o eccessivo, riuscendo a cullarti, tra ritmi danzerecci e ipnotici quasi psichedelici.
The End of The Rainbow ha un andamento flemmatico ma nonostante questo l'attenzione, ascoltando l'album, rimane costante, grazie ad una creatività abbastanza limpida e ad una musicalità che appare assolutamente senza confini.

The End of The Rainbow ha una chiara identità, quella di un album concepito in solitudine, che riesce a far trasparire dall’inizio alla fine l’anima introspettiva di Marabou.
Un disco maturo e sopratutto consapevole, che ha al suo interno la naturalezza e la sicurezza di chi crea la propria musica, senza schemi mentali di sorta.





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