di Sisco Montalto - A volte capitano delle
coincidenze particolari, che in qualche modo lasciano una sensazione piacevole
benché inspiegabile. Tempo fa mi sono trovato una proposta di ascolto di una
band che mi ha subito attirato per il nome scelto: Cieli Neri Sopra Torino.
Ascoltare, dopo un po', il loro album d'esordio proprio sotto il cielo di Torino, è stata la
chiusura del cerchio perfetta. Il disco infatti riesce bene ad accompagnarti
all'interno delle atmosfere grigie urbane di una città che a primo impatto
sembra avvolgerti ma che poi diventa amica. Una
città che forse più di ogni altra ti da l’immagine nitida di quello che l’Italia
è stata ed è tornata ad essere prepotentemente in questi anni bui. Territorio di immigrazione interna, di speranze e di contraddizioni. In questo
senso il brano La mia generazione, tra i più intensi del disco, è emblematico: “Vedi caro amico, le corse in bici sotto i
cieli blu non ci sono più”. Passa il tempo, qualcuno rimane nella propria
terra, qualcun altro ci va sotto, altri si trasferiscono. Il fallimento poi di
un’intera generazione, che se ne fotte in fondo, e forse è anche per questo che
ha fallito, ma fa lo stesso. In ogni caso ci si rivede a Natale, se va bene o se
va male".
Chiaramente l'album non tratta strettamente del legame tra la città Torino e l’uomo ma cerca di affrontare in maniera più ampia argomenti attuali, tenendo anche in considerazione l'aspetto ambiente come catalizzatore dell'essere umano. Quello che si evidenzia
subito, al primo ascolto del disco, è una eterogeneità dello stile utilizzato
dalla band per raccontare le proprie storie, che in generale non disturba e non rende meno interessante il lavoro e le singole tracce, che
alla fine non appaiono slegate fra loro. Certo, probabilmente lo stile non omogeneo
può apparire come una mancanza di personalità ma questa sensazione è mitigata
dalla costruzione quasi perfetta dei singoli brani. I testi sono abbastanza
curati e veri, così come la musica che riesce a legarsi sempre alle storie
raccontate, senza creare squilibri.
I Cieli Neri Sopra Torino
hanno sicuramente creato un album di cantautorato rock, protremmo definirlo, in linea con una tendenza indie non effimera, che esprime comunque una forte consapevolezza
da molti punti di vista. Un disco armonioso, spigoloso quando basta per
evidenziare i temi trattati, con qualche accenno di melodia e sonorità anche
internazionali appena accennate.
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