Julie's Haircut - Invocation And Ritual Dance Of My Demon Twin (Rocket Recordings, 17 Febbraio 2017)





di Sisco Montalto - A tre anni di distanza dall'ultimo album - Ashram Equinox -  tornano sulle scene i Julie's Haircut e lo fanno, ancora una volta, con un lavoro fortemente caratterizzante.



Il percorso della band emiliana è sempre coerente con una visione sperimentale della musica, che negli anni ha prevalso su tutto il resto.
Invocation And Ritual Dance Of My Demon Twin, settimo lavoro, è probabilmente l'apice dell'arte dei Julie's, il disco più maturo si dice in questi casi. Nel nuovo full lenght oltre ad una consolidata consapevolezza sulle proprie capacità (visionarie) di compositori, c'è una completezza e una perfezione tipica di quei dischi che difficilmente si potranno ripetere. 

La struttura del disco, con lunghe session strumentali, crea un caleidoscopio di immagini astratte e asimmetriche da entrelacement. Estasi che rapisce l'ascoltatore, trascinandolo in trame sonore fitte, ricche di imprevedibilità e colpi di scena.

Un continuo alternarsi di suoni tradizionali (chitarre elettriche, piano, batteria, synth) e "rumori" artificiali, tra rock old style ed elettronica. Le sezioni di fiati riescono a dare quell'eleganza che da un disco del genere non ci si aspetta. La voce, utilizzata dai Julie’s spesso come ulteriore effetto tra la miriade di giochi sonori, qui diventa in alcuni casi protagonista attraverso anche testi efficaci che non fanno che aumentare la lisergica atmosfera dell’album.

Il disco parte in sordina per poi crescere ed esplodere in un turbinio di suoni dal ritmo ipnotico. Gathering Light è l’apice prima della chiusura quasi sussurrata di Koan

E’ una vera e propria danza rituale quella dei Julie’s Haircut, di una musica senza confini che sarebbe un peccato etichettare.




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