Alessio Franchini e il Circolo dei Baccanali – Tutto può Cambiare (Seahorse Recordings, Gennaio 2017)







di Sisco Montalto - Alessio Franchini ha esordito con Tutto può Cambiare. Album che l'artista livornese ha cercato di plasmare sul modello di un certo songwriting di matrice statunitense, riproponendo un folk acustico e introspettivo. 

Alessio Franchini riesce bene,  pur cantando in italiano, a rendere abbastanza credibili i brani del disco e il risultato finale è senz’altro suggestivo. Certo, a voler essere pignoli si potrebbe dire che i testi se cantati in inglese potrebbero suonare maggiormente naturali (vedi l'unica traccia in inglese del disco Expire Day) ma è davvero solo un dettaglio e gusto personale perché Franchini dimostra comunque di sapere scrivere e saper trasformare in parole le proprie emozioni.

Soprattutto dimostra di voler rischiare riuscendoci quasi in toto se non fosse per l'unica pecca, di un lavoro altrimenti perfetto, cioè quel tentativo che Franchini sembra rincorrere, per tutto il disco, di somigliare al suo (probabilmente) punto di riferimento artistico Jeff Buckley (in realtà a tratti sembra più di riconoscere il padre Tim).

Questo tentativo spesso si trasforma in una forzatura del cantato, non producendo l'effetto magico che riusciva a Jeff apparendo quasi disturbante, con alcune parti dei brani eccessivamente urlate, che fanno perdere l'atmosfera intimista che sonorità e testi riescono a creare. 




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