Pier Bernardi - Re-Birth (Irma Records, Febbraio 2017)






di Redazione - Il primo album da solista del bassista e compositore emiliano Pier Bernardi, già al lavoro con Mike Campese, Darren Ashford (Black Eyed Peas, Sean Paul, Will Smith, Joss Stone), Paul Gilbert (Mr.Big) e Dave Holmes (Brian May and Roger Taylor), è un progetto ambizioso, che parte da molto lontano, proprio dal centro emozionale del bass guitarist italiano.


Il disco, rigorosamente strumentale e dal significativo titolo Re-Birth, rappresenta una rinascita artistica e personale e si articola lungo un percorso fatto di riflessioni e concetti più attuali e concreti. 
Le dieci sospensioni del disco prendono forma grazie all’innesto di ottime collaborazione di grandi artisti internazionali come Ace (Skunk Anansie) alla chitarra e Michael Urbano (Sheryl Crow, Ligabue) alla batteria, oltre che del prezioso cameo di Davide Rhodes (Peter Gabriel), Paolo Vinaccia e Roger Ludvigsen nel primo singolo “Grace”.

La produzione artistica invece è stata affidata a Giovanni Amighetti, mentre le registrazioni sono finite nelle mani del Dudemusic Studio di Stefano Riccò. Re-birth è in definitiva un cofanetto di suoni e groove, confezionato con estrema perizia e gusto: difatti, seppur sovente i dischi strumentali possano cadere nel banale, quello di Bernardi è un’eccezione e resta vivo dalla prima all’ultima traccia. Consigliati a chi ha nel cuore i bassi arrotati della vecchia guardia con un occhio ben proiettato al futuro.




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