Pupi di Surfaro – Nemo Profeta (Autoprodotto, Novembre 2016)





di Sisco Montalto - Scrivere di artisti e dischi siciliani per me è sempre un grande piacere. Perché se la Sicilia è sicuramente un delle parti d'Italia peggio messe sotto vari punti di vista (che non sto qui ad approfondire. C’è chi è più bravo di me a farlo), di certo è da sempre tra i posti migliori in cui fare e sviluppare progetti musicali importanti.

Mai premessa fu più azzeccata se si parla dei Pupi di Surfaro, trio sicilianissimo che ha regalo alle stampe un album davvero molto bello e vigoroso. Nemo Profeta è il titolo di un disco che è una sorpresa di creatività ed eclettismo non fini a se stessi ma canalizzati verso la composizione di un disco perfetto, che ha sostanza, contenuti, struttura musicale e melodica. 

Mai come in questo caso vale il discorso dell’impossibilità di classificare un disco che mescola folk popolare e combat, alternative rock, elettronica, che vanno a creare un collage sonoro pazzoide, a tratti acido. Il tutto completato finemente da testi per lo più cantati in siciliano, che sono un pugno allo stomaco. Poesia realistica e cruda, che racconta la triste quotidianità di terre di confine dimenticate (ma è solo un punto di partenza), tra malaffare e politica, cattiveria e miseria umana. I Pupi di Surfaro sputano in faccia la realtà senza nessuno tipo di banale orpello ma con molto stile.

Il ritmo di Nemo Profeta è sempre serrato per sostenere i messaggi forti delle liriche.
Li mei Paroli, L’arca di Mosè, Quannu Fiu Fici a Tia, Soffio dell’Anima, fanno ben comprendere l’attitudine camaleontica di un album che può stravolgerti noiose giornate.



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