Lo Yeti - Le Memorie dell'Acqua (SRI Productions, Aprile 2017)







di Sisco Montalto - Le Memorie dell'Acqua è il lavoro, fresco di stampe, de Lo Yeti, al secolo Pierpaolo Marconcini. Senza ombra di dubbio uno dei dischi più piacevoli, ascoltati in questi ultimi mesi. 

E' un esordio quello dell'artista bolognese ma è già molto evidente la maturità e personalità.  Le Memorie dell'Acqua è un album divertente in quanto variegato, che riesce con i sui riferimenti a creare un interessante mix tra i testi di un cantautorato moderno e le sonorità poco italiane e abbastanza internazionali, che pescano nella storia della musica, nel folk e magari nel brit (pop) anni 90.  Soprattutto nelle suggestioni che il disco riesce a trasmettere.

I testi raccontano storie senza utilizzare parole banali, senza essere noiosi e neanche pesanti. Cantautorato intelligente, smussato finemente, che in qualche passaggio richiama il modo di comunicare di Samuele Bersani e, tra le righe, anche un Dente meno surreale. 

Nove tracce spassose, prettamente pop, di quel pop che però in Italia difficilmente si trova, nascosto tra le pieghe del paraculismo (che cerca di spacciare mediocrità per bellezze e novità) o perso tra canzonette nazional popolari. Certo, Lo Yeti non inventa nulla, semmai ci fosse qualcosa da inventare, ma confeziona un prodotto (che brutta parola) non  ipocrita.

Le Memorie dell'Acqua è un lavoro riuscito, che cerca di unire in qualche modo mondi diversi, cerca di comunicare senza pretendere di insegnare e cosa fondamentale cerca di non omologarsi alle mode indie (fighette) del momento. 




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