di Sisco Montalto - Quando la musica non viene costretta dentro fittizi recinti, magari costruiti ad arte per usarla come merce usa e getta o quasi, la stessa è capace di evolversi in qualcosa di veramente esaltante e indefinibile.
Certo, servono anche le capacità tecniche e un pizzico di follia, per riuscire agevolmente e direi naturalmente, ad uscire dagli schemi. E gli Ant Lion sono esattamente l'espressione di un modo di concepire e sviluppare musica che fa assolutamente saltare il banco.
Un ensemble di musicisti, di varie età e probabilmente diversi background musicali, che hanno costruito un disco d'esordio davvero grandioso nella sua intrinseca pazzia. Un lavoro completamente fuori da ogni sorta di schema, che fa dell'istintivitá e della passione elementi imprescindibili per toccare vette molto alte, attraverso composizioni visionarie, deflagranti, disturbanti e completamente incontrollabili.
Un ensemble di musicisti, di varie età e probabilmente diversi background musicali, che hanno costruito un disco d'esordio davvero grandioso nella sua intrinseca pazzia. Un lavoro completamente fuori da ogni sorta di schema, che fa dell'istintivitá e della passione elementi imprescindibili per toccare vette molto alte, attraverso composizioni visionarie, deflagranti, disturbanti e completamente incontrollabili.
A Common Day Was Born è un disco pieno di creatività, che si ispira ad un prog rock di base ma che viene poi investito da una serie di contaminazioni che ne fanno manifesto di assoluta creatività incosciente e impulsiva, capace di avvolgere e coinvolgere l’ascoltatore. Non ci sono momenti di impasse nel disco, che si presenta sin dall’inizio esuberante, invadente, ostinato. Un coacervo di trame sonore che si avviluppano tra loro in un continuo saliscendi, creando grovigli sonori martellanti e intriganti.
La musica degli Ant Lion è musica sporca, graffiante, sfacciata, che volutamente estremizza la propria natura decadente, metropolitana, proprio perché ispirata fortemente dalla realtà. Gli Ant Lion non cercano la mossa sensazionale ma si lanciano a capofitto dentro una nevrosi sonora che diventa anche espressione di tutto quello che gira intorno a loro (e a noi).
I puristi della recensione, in chiusura, magari vorrebbero evidenziate alcune tracce degne di nota, ma sarebbe un peccato dare solo dei nomi perché A Common Day Was Born è una piccola opera d’arte e come tale va assolutamente presa nel suo insieme, per riuscire a coglierne le sfaccettature, i colori ed entrare a pieno nei meandri del mondo Ant Lion.
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