di Sisco Montalto - Pubblicare un disco di cover è sempre una mossa delicata perché si corre il rischio di incappare in qualche problema.
Al netto dei gusti personali di ognuno, riuscire a togliersi di mente le versioni originali per potere apprezzare al meglio la cover è cosa difficile ma essenziale e non sempre ci si riesce.
E' la seconda volta che mi capita di scrivere di un disco di cover e in entrambi i casi sono stato abbastanza fortunato. Per il loro quinto album in studio, La Differenza, ha voluto registrare Il Tempo Non (D)Esiste, che è, appunto, un disco che omaggia la musica italiana, riprendendo alcuni brani di artisti importanti della scena nostrana. Brani (quasi tutti) non conosciutissimi ma che stupiscono per attualità e freschezza.
Falcone e compagni sono però andati oltre la semplice riproposizione di canzoni altrui, cercando di portare in maniera incisiva la loro esperienza e la loro attitudine rock-pop, facendo una vera e propria operazione musicale di restyling, riuscendo a dare una seconda vita e in alcuni casi dando maggiore verve alle parole e al senso del testo delle canzoni riproposte. Una delle cose significative de Il Tempo Non Desiste è proprio la cura nella scelta dei brani e degli autori, oltre alla partecipazione degli stessi (autori/interpreti), che senza dubbio apportano classe al disco.
Tra le tracce più belle c’è sicuramente Tira a Campare, di Edoardo Bennato. Scritta per la sua Napoli nel lontano 74, il senso del brano, oggi, può essere benissimo allargato all’intera Italia. E poi ancora Trappole, con un Eugenio Finardi d’annata e Sole Spento, dei Timoria, forse non uno dei brani più affascinanti della band di Omar Pedrini ma sicuramente una hit senza tempo, che la band di Vasto ripropone in chiave quasi reggae, sorprendendo non poco.
Unica traccia inedita è Molecolare, un brano da classifica, scritto da un esperto come Davide Maggio, che scorre via tra morbidi suoni eletropop.
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