Massimo Priviero - All’Italia (MPC Records, 2017)




di Sisco Montalto - Di questi tempi in cui tutto sembra scorrere via con una velocità impressionante e la musica è diventata uno specchio abbastanza fedele di una società vacua, interessata solo all’ apparenza e senza memoria, il disco di Massimo Priviero sembra arrivare da Marte.

Ed è quasi una contraddizione in termini perché poi l’album sin dal titolo – All’ Italia  – è una sorta di concept che fa della tradizione, se vogliamo definirla così, anche musicalmente parlando  l’elemento essenziale di tutto il lavoro. All’ Italia è un disco che vuole raccontare una parte del Paese Italia che l’ha fortemente caratterizzata e che ahimè  in qualche modo è ancora attuale: il tema dell’emigrazione, dell’abbandono della propria terra e del dramma umano e affettivo che ne consegue. 

La sofferenza è insita in tutte e 13 le tracce del disco, che fa dell’acustica elemento imprescindibile per dare forza alle storie cantate.  Priviero riesce a dare carattere all'album pur rimanendo minimale, merito oltre che del timbro profondo anche di quel modo di cantare (già sentito in altri cantautori) che riesce a scandire ogni parola del brano dandole un peso e quasi una anima. E anche le sonorità, tra il folk e il blues, sono scelte accuratamente e al servizio di un lavoro dal carattere sociale ed esistenziale.

All’Italia non vuole sorprendere, è un disco che rimane sempre in un binario ma che ha la bellezza delle cose fatte con reale ispirazione e necessità, da un artista navigato che decide di raccontare l'amore e l'attaccamento alla proprio terra.



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