Live Report - Liam Gallagher (Padova, Teatro Geox, 27 Febbraio 2018)







di Sisco Montalto - Our Kid è tornato (in Italia) per fare quello che gli riesce meglio. Stare sul palco e cantare. Le sue ultime apparizioni erano state come guest ad una partita della nazionale cantanti di un paio d'anni fa e un'altra poco dopo in giro a Varese e dintorni. Poi il nulla. 

Mentre il fratello maggiore sfornava album su album, Liam sembrava aver perso interesse per la musica, preso da altre faccende e deluso forse anche dal progetto Beady Eye, troppo in fretta messo da parte. Ma si sa che certi istinti non puoi placarli e così riecco Liam Gallagher ritornare in campo in grande stile, con una umiltà mai vista prima nel più piccolo dei fratelli Gallagher.
Per tornare sul palco ha scelto  una band di tutto rispetto e messo insieme, con il prezioso aiuto di Greg Kurstin e Dan Grech-Marguerat, il suo primo album solista, As You Were, che da mesi riceve consensi da tutte le parti del mondo, quasi come ai vecchi tempi con gli Oasis.

L'album è accompagnato da un'intensa attività live, che sembra  voler recuperare il tempo perduto. E così sono arrivate anche due date italiane. Milano e Padova le mete. La scelta cade su Padova. In una ghiacciata serata si arriva senza nessuna fatica al Teatro Geox, con un anticipo di quasi un’ora. Giusto il tempo di fare la fila e notare di essere in mezzo a tanti giovani che negli anni d'oro degli Oasis non erano neanche nati. Per un 45 enne rockettaro è già motivo di grande soddisfazione.

Appena dentro, il palco è la prima cosa che salta all'occhio: minimale, vagamente retrò, con la scritta rock ‘n’ roll in discreta evidenza. Alle 21 spaccate improvvisamente parte  Fucking in the Bushes, accompagnata da lampi di luce vagamente  psichedelici. Sul finire ecco entrare Liam, dinoccolato, spaccone, e serio come sempre, con l'immancabile parka da mancuniano. Ringrazia con un improbabile italiano e poi subito si parte con Rock ’n’ Roll Star.
La scaletta prevede un mix sapiente di nuovi brani e vecchi classici targati Oasis.
Liam appare in gran forma, anche la voce sembra ancora reggere il passare del tempo e i  nuovi brani dal vivo suonano asciutti e potenti.
 Carisma, grinta, strafottenza e melodia si mescolano egregiamente, spazzando via l'idea che per fare buona musica serve solo qualità tecnica e ricercatezza. Il live finisce con due classici (Cigarettes & Alcohol e Live Forever) e con Our Kid che scende dal palco, abbracciando qualche fan prima di scomparire da una porta secondaria. Una ora e 15 minuti di serratissimo e puro rock’n’roll (durante la quale Gallagher snocciola anche qualche incomprensibile frase in italiano).

Alla fine della serata sembra proprio aver trionfato il rock senza fronzoli e senza etichette vanesie, che tanto i Gallagher hanno amato e continuano instancabilmente ad amare; e ora che Noel sembra avere preso strade sonore diverse rispetto al passato, Liam appare l’unico rimasto a difendere,"come un pugile che sale sul ring", una filosofia di musica, in un panorama musicale modaiolo, snob e spesso riempito di falsi contenuti. Un’ora di divertimento, nostalgia e spirito brit (pop). 

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