di Sisco Montalto - La magia della musica, tra le altre cose, è quella di riuscire a raccontare storie affascinanti che inevitabilmente si sviluppano intorno alla nascita di un disco.
Ed è proprio questo il caso del nuovo disco di Beppe Dettori, artista che non ha bisogno di presentazioni particolari, già frontman degli storici Tazenda ma protagonista anche in vari ruoli nella musica italiana degli ultimi anni. @90, titolo emblematico di un album che arriva letteralmente dal passato, evidentemente mai sopito è il caso di dire.
Un lavoro scritto e registrato 20 anni fa (1998), ma che per vicissitudini varie ha visto la luce solo adesso. In effetti, forse potrebbe essere stato un destino non meglio identificato che ha portato un disco dagli anni 90 ai nostri giorni, quasi un segno a ricordare come si faceva musica in un passato comunque recente. Lo scopo di @90 non è certo quello di mettersi in competizione con la musica che la fa da padrone di questi tempi, ma certo è una boccata d’ossigeno per chi vede nella stessa una forma d’arte e d’espressione, prima che un oggetto commerciale.
@90 è un lavoro impregnato di sonorità anni 90, con sfumature blues e un attitudine a tratti internazionale. Un disco di canzoni pop rock italiane, di quelle piene di cuore e anima, che cantano anche l'amore ma in maniera visionaria, poetica, non banale. Un lavoro che trasmette l'energica atmosfera di quando i dischi venivano costruiti passo dopo passo.
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